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mercoledì 12 dicembre 2012

Un viaggio a colori



Ciao a tutti, in questo post vi voglio parlare di un mezzo diverso per raccontare un viaggio, di solito partiamo con la nostra macchinetta digitale o per i piu stacanovisti con la nostra bella attrezzatura pesantissima  composta di reflex, obiettivi, flash e magari anche di un robusto cavalletto.E’ da circa un anno che oltre alla macchina fotografica , nei miei viaggi mi porto una scatoletta di acquerelli e un blocco di fogli, voglio ringraziare Hugo Pratt ed il suo Corto Maltese che fin  da piccolo mi faceva viaggiare (in mancanza di mezzi) con la fantasia fino ai mari del sud nei deserti etiopi o tra gli indiani nordamericani, è stato proprio il depliant che pubblicizzava una sua mostra a Parigi che mi ha fatto scattare la voglia di raccontare “a colori”, di prendermi tutto il tempo  che volevo (che poi non è mai molto, dipingendo ad acquerello)  per descrivere ciò che avevo davanti.
Ho visitato la mostra che accompagnava il contest di acquarellisti che provenivano da tutto il mondo che si è tenuto a Bellagio il 22 aprile 2012, rimanendovi davvero affascinato, ho poi preso contatti con il pittore Angelo Gilardoni, membro dell’AIA (Associazione italiana acquarellisti) che mi ha fatto l’onore di citare il Viaggiautore nel loro sito e come pensavo ho trovato ad ascoltarmi una persona speciale, leggete queste poche parole che ho estratto dal loro spazio online e capirete perchè potreste usare questa tecnica per descrivere lo stato d’animo e la meraviglia che ha accompagnato il vostro viaggio.

L’acquerello,
conosciuto anche come acquarello, è una tecnica pittorica che prevede l’uso di
pigmenti finemente macinati e mescolati con legante, di solito la gomma
arabica, e diluiti con acqua.

Il pigmento è normalmente trasparente, ma può essere reso opaco
mescolando con gesso o biacca e in questa forma è conosciuta come gouache, ma
può anche essere miscelato con la caseina, una proteina fosforilata di latte.

L’acquerello sostiene il confronto in gamma e varietà con
qualsiasi altro metodo di pittura. La trasparenza dell’acquerello permette
freschezza e luminosità ed un’abile pennellata calligrafica lo rende un mezzo
affascinante.

Proprio la trasparenza è ciò che differenzia l’acquerello da tutti
gli altri mezzi pittorici pesanti. Il pittore a olio può dipingere un colore
opaco rispetto a un altro fino a quando ha raggiunto il risultato desiderato. I
bianchi sono creati con il bianco opaco. L’approccio della acquerellista è
l’opposto. In sostanza, invece di costruire sopra lascia fuori. La carta crea i
bianchi. I toni più scuri possono essere immessi sulla carta con il pigmento
che esce direttamente dal tubo o mescolato con poca acqua.

I colori sono diluiti con acqua; più acqua si usa più la carta influisce
sui colori: il vermiglio, un rosso caldo, si trasforma gradualmente in un rosa
fresco quanto più è diluito con acqua.

La tecnica a secco – uso del pennello contenente pigmento e poca
acqua trascinato sulla superficie ruvida della carta – crea vari effetti
granulari simili a quelli del disegno a pastello. Tutta la composizione può
essere realizzata in questo modo.

Mezzo pittorico imprevedibile, l’acquerello è, per chi lo
sperimenta, una sfida unica.

L’acquerellista esperto impara a sfruttare i risultati inaspettati
della tecnica. Nell’acquerello, praticato dalla maggior parte dei più grandi
maestri, la spontaneità è tutto. L’artista impara a improvvisare attraverso
l’esperienza. L’intimità con il mezzo scaturisce dal modo in cui lo stesso
incoraggia l’improvvisazione e sembra registrare i fugaci pensieri dell’artista sulla carta.


Tutte le immagini sono di Angelo Gilardoni

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