Ho trovato un documento di Savvas Kalèndéridès, ( Brigadiere dell’esercito terrestre greco, diede le dimissioni nel 2000, dopo la cattura del leader kurdo Abdullah Öcalan da parte della CIA, del Mossad e del MIT turco. Kalèndéridès si trovava allora in missione di accompagnamento a Nairobi (Kenya) per conto dell’intelligence greca. Molto popolare in Grecia e a Cipro, è autore di numerosi saggi di analisi geopolitica ).
Il Kurdistan è un paese di milioni di abitanti che abitano in una terra compresa fra Siria, Iraq e Turchia, partiamo dal fatto che se ci abitano e sono lì da un po' di centinaia di anni hanno il diritto di esserci e di viverci, visto che il pianeta terra anche se tutto lottizzato non è di proprietà del più forte, questo popolo ha lottato contro la barbarie dei terroristi dell'ISIS, si sono difesi da attacchi con gas da parte degli iracheni e adesso devono difendersi da un'ulteriore tagliagole di nome Erdogan, mi chiedo perché, e non trovo la risposta in un fondamentalismo religioso, ma trovo solo interessi geo-politici ed economici da parte di potenze straniere, molti stati hanno interesse a far passare oleodotti che sbocchino nel Mediterraneo, molti paesi passerebbero su inermi cadaveri di bambini colpevoli di essere stati partoriti in quel posto così importante per molti.
Facciamo un punto della situazione, anzi tre punti principali.
In questa regione, da 27 anni, da quando Saddam invase il kuwait, c’è una
guerra che può durare ancora a lungo. Questa guerra si svolge su tre livelli:
In cima, Washington si scontra
sostanzialmente con Mosca, ma non è un guerra diretta, in realtà avviene per
interposizione. L’obiettivo è dividere la torta geo-energetica e geopolitica.
Al secondo livello, Teheran
contro Tel Aviv, Iran contro Israele. L’Iran vuole creare un corridoio sulla
linea Tehran-Baghdad-Damasco che gli darà l’opportunità di sostenere Hezbollah
in Libano con armi e tutto il resto, e naturalmente gli permetterà una presenza
geopolitica nel Mediterraneo, grazie agli stretti legami col governo di Assad.
Israele, a sua volta, cerca di creare una zona cuscinetto per impedire la
creazione di questo corridoio. L’Iran combatte al fianco di Assad, Hezbollah e
Russia, per raggiungere questo obiettivo strategico.
Israele, da parte sua, effettua
attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah sul territorio siriano, mentre
utilizza l’alleanza con Stati Uniti, curdi e arabi sunniti per impedire la
creazione del "corridoio sciita".
Al livello inferiore, la guerra si svolge su due campi di battaglia. In
Iraq, dove Stati Uniti, curdi ed esercito iracheno (sostenuto dagli iraniani)
combattono il cosiddetto Stato islamico (SI).
L’altro campo di battaglia è in Siria, dove le cose sono complicate.
Russia, Siria e Iran combattono su tre fronti: contro lo SI, contro
l’opposizione siriana e contro il ramo di al-Qaida, Jabhat al-Nusra. Allo
stesso tempo, gli Stati Uniti sostengono i curdi e le forze democratiche
siriane (SDF) nella lotta contro lo SI, divenuta una corsa su chi, Stati Uniti
o Russia, controllerà i giacimenti di idrocarburi della Siria orientale.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti continuano a sostenere parte
dell’opposizione siriana nel sud e sud-est del Paese contro il governo di
Assad, Hezbollah e gli iraniani, mentre preparano operazioni contro Jabhat
al-Nusra ad Idlib.
In questo quadro manca la Turchia, la cui politica è crollata come un
castello di carte, quando, da sostenitrice dell’opposizione siriana con Stati
Uniti e Israele, diveniva alleata dello SI contro i curdi. E quando i curdi
schiacciarono lo SI, Erdogan si rivolse a chiunque fosse contro di loro.
Bene, mi pare chiaro che comunque sia, gli interessi economici sono di gran lunga superiori all'essere umano in genere, tutti questi morti, tutti questi sfollati, sono poca cosa rispetto al potere e ai soldi.
Oggi guardavo mio figlio e a un certo punto gli ho chiesto scusa, gli ho chiesto scusa per il mondo di merda in cui l'ho portato, gli ho chiesto scusa per i suoi amici e compagnetti coetanei curdi che oggi hanno sofferto e non hanno neanche mangiato, gli ho chiesto scusa perché un domani gli dovrò spiegare perché, e spero che lui possa essere migliore di noi, scusa figlio mio anche io mi sono adeguato a questa vita, anche io sono come loro, allora condivido tutto questo perché qualsiasi padre possa chiedere scusa ai propri figli e possa ravvedersi.
Grazie Trump, grazie Putin, grazie potenti, ovunque voi siate, le vostre ricchezze non vi compreranno l'anima quando sarete morti e chiamati a rispondere di un genocidio di bambini innocenti.
Roberto Atria
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